Santa Lucia: un giorno magico tra tradizione e leggenda

santa lucia

La notte tra il 12 e il 13 dicembre non solo in Italia, ma anche in molti paesi europei, si festeggia la magica notte di Santa Lucia, protettrice degli occhi e degli oculisti (ma anche degli scalpellini e degli elettricisti!).

Una notte che, secondo la tradizione popolare, è considerata la più lunga dell’anno, nonché quella che segna  l’inizio dei rigori invernali.

Ma la vera magia è un’altra: è la notte in cui la Santa, col suo asinello e il suo carretto, porta dolciumi e regali ai bambini che durante l’anno sono stati buoni (mentre quelli cattivelli riceveranno solo carbone!). La sua presenza è spesso segnalata da tintinnii di un campanello d’argento.

Buona norma e regola è quella di far trovare alla Santa un lauto ristoro al suo arrivo per corroborarla un po’: latte caldo e biscotti per lei e farina e fieno per il suo asinello.

Ma qual è la vera storia di Santa Lucia?

Lucia era una giovane donna siracusana vissuta intorno al III-IV secolo. Promessa sposa a un giovane concittadino, la sua vita pareva segnata.

Un giorno l’amata madre Eutychia fu però colpita da una grave malattia. Lucia si recò ad implorare per lei sulla tomba di Agata martire, che le comparve per indicarle la sua missione di vita: aiutare i poveri, i piccoli e gli emarginati. Come grazia, Eutychia guarì. Lucia ruppe immediatamente il fidanzamento e distribuì la dote ai poveri.
In quegli anni il Cristianesimo era perseguito e così il fidanzato abbandonato la denunciò al terribile prefetto Pascasio. Arrestata e torturata, Lucia non accettò di abiurare la sua fede. Costretta a muoversi con la forza, divenne pesantissima tanto che decine di uomini e buoi non riuscirono a smuoverla. Accusata di stregoneria venne quindi bruciata, ma le fiamme non la toccarono. Fu infine decapitata, ma non prima di aver ricevuto la Comunione e profetizzato la caduta di Diocleziano.

Perché patrona della vista?

Probabilmente non le furono cavati gli occhi, come vuole la credenza popolare. L’iconogtrafia degli occhi sulla coppa o nel piattino sarebbe da ricollegarsi all’etimologia del suo nome in latino: Lux, ovvero Luce.

Da sempre però è considerata dai più devoti la protettrice dei ciechi e degli oculisti e viene spesso invocata per guarire le malattie che colpiscono la vista quali la miopia, l’astigmatismo e la cecità.

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