Occhiali da vista per bambini: 4 segnali da riconoscere.

Controllo oculistico e lenti correttive: fondamentali anche per i bambini

Miopia, ipermetropia, strabismo e astigmatismo: problemi alla vista ben conosciuti e frequenti tra gli adulti, colpiscono anche i bambini in età scolare, uno su cinque, per la precisione.

occhiali bambini
Ricerche statistiche, infatti, indicano che la grande maggioranza dei bambini avrebbe oggi bisogno di lenti per  la lettura, il gioco o per l’impegno da vicino, ma non le indossano.

Questo è un problema da non sottovalutare, poiché la mancanza di mezzi di correzione potrebbe portare a peggioramenti nella vista e a un acuirsi, da grandi, dei disturbi di rifrazione e acuità visiva.

Il passaggio più delicato è quello di rendersi conto delle difficoltà visive del vostro piccolo, soprattutto quando inizia a studiare o a leggere, e interpretare sintomi e segnali per evitare di trascurare il difetto visivo e portarlo al più presto a una visita oculistica qualificata che possa fornirgli le migliori lenti correttive.

Gli anni pre-adolescenziali (dagli 8 anni in su), in particolare, sono cruciali nell’insorgenza di disturbi di rifrazione e acuità visiva, e sono infatti quelli in cui il maggior numero di bambini comincia a portare i loro nuovi occhiali

Quali sono dunque i classici sintomi che colpiscono i bambini con problemi alla vista? Vediamoli insieme.

 

I sintomi per capire se tuo figlio ha bisogno di occhiali

1. Confrontati con i suoi maestri a scuola.

Un classico è il consiglio da parte dei maestri di scuola o del collegio dei professori: gli educatori sono molte volte i primi a essere consapevoli del problema, soprattutto se il bambino si trova seduto nelle ultime file dei banchi di scuola, da cui è naturale accorgersi che vede in maniera “sfuocata”. Viceversa, è possibile accorgersi della diminuzione di vista proprio perché un bambino che si è sempre seduto nelle ultime file preferisce spostarsi davanti e vedere meglio la lavagna dai primissimi banchi.

2. Osservalo mentre scrive o disegna.

A casa, invece, se notate che il vostro bimbo tiene il viso troppo vicino al foglio di carta o al quaderno mentre scrive o disegna, prenotate una possibile visita oculistica poiché anche quello può essere sintomo di un peggioramento visivo, in accordo anche con gli occhi “semichiusi” o spesso socchiusi durante il resto della giornata, che possono spesso suggerire una vista sforzata. Quest’ultimo sintomo è, inoltre, frequentemente accompagnato da altri fattori come lo sbattere le palpebre troppo spesso, azione effettuata per cercare di vedere meglio.

3. Non sottovalutare i sintomi dell’affaticamento oculare.

Vertigini e mal di testa, specialmente se lamentati soprattutto all’uscita da scuola, dovrebbero far suonare un campanello di allarme: i momenti della lettura e della scrittura sono infatti i più critici per i bambini, che quando hanno problematiche visive vedono peggio o sfuocato da vicino, ma meglio da lontano.

Se notate, soprattutto a fine giornata oppure durante le ore di scuola, che il vostro bambino tende a massaggiarsi gli occhi e lamenta affaticamento o prurito ai bulbi oculari, è possibile che lo sforzo degli stessi sia troppo grande e derivi da un disturbo sottostante.

4. I cambiamenti nelle preferenze di gioco e lettura

È spesso più facile accorgersi di alcuni sintomi che di altri. La modifica delle preferenze di gioco, per esempio, è un fattore da tenere in considerazione:

  • Alcuni bambini con problemi visivi possono smettere più o meno gradualmente di giocare a calcio semplicemente perché vedono male la palla
  • Passare dall’essere grandi giocatori di videogiochi o avidi lettori di libri ad apprezzare maggiormente i giochi all’aperto, proprio per la crescente difficoltà a vedere da vicino.
  • L’inclinazione della testa di lato durante la lettura e la scrittura, fenomeno che avviene quando vi è una chiara differenza nell’acuità visiva tra entrambi gli occhi, o il salto di lettere, parole o frasi durante la lettura: quest’ultimo viene a volte erroneamente attribuito a un disturbo da deficit di attenzione, mentre più spesso può essere corretto semplicemente indossando delle lenti correttive.
  • Anche il fatto che il bambino possa usare il dito per tenere traccia delle parole e leggere le righe potrebbe contribuire a un leggero deficit di vista.

Infine, non è scontato sottolinearlo, dove c’è la componente genetica, data dal fatto che anche i genitori o i parenti vicini indossano gli occhiali, la capacità visiva dei figli dovrebbe essere controllata più attentamente.

Quindi, tuo figlio ha davvero bisogno di occhiali?

Può capitare che, a volte, i genitori vengano presi da uno smarrimento iniziale, dopo essersi accorti che il proprio bambino ha effettivamente bisogno di una montatura correttiva. Quel che è certo, tuttavia, è che molti bimbi sono meno preoccupati dei loro genitori di indossare dei mezzi correttivi: è anzi possibile che possano apprezzare ampiamente e in maniera significativa la loro nuova e precisa visione del mondo, dopo aver abbandonato una visione offuscata e nebulosa.

Italian Optic Brescia, per questo,dedica da sempre molta attenzione alla vista dei più piccoli, con gli occhiali del bambino , strutturati per giocare e muoversi in libertà, senza tralasciare robustezza e forma adatta alla morfologia dei bambini. Montature da 0 a 6 anni, in gomma e flessibili, o da 7 a 14 anni, morbide e con ponte basso per coprire l’intero campo visivo, faranno al caso giusto per incontrare le esigenze e i gusti di tutti i bambini.

 

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